
Marco Covarelli Presidente MANHANDWORK

La logistica è un settore che sta vivendo rapidi cambiamenti. Quali sono i principali fattori che hanno trasformato il settore negli ultimi anni, e quale ruolo rivestono la competenza e la flessibilità in questo contesto?
Il settore della logistica ha fatto enormi passi avanti in termini di competenza, e oggi possiamo dire che abbiamo raggiunto livelli di preparazione davvero elevati. Negli ultimi anni, il miglioramento è stato costante e ci ha permesso di disporre di strumenti sempre più evoluti.
I committenti hanno fatto una selezione degli appaltatori sempre più mirata in termini di competenze, che sono diventate un prerequisito fondamentale per la gestione dei magazzini. Di pari passo, gli appaltatori si sono evoluti e strutturati in questo senso, offrendo livelli di know-how sempre più alti.
Per esempio, in MHW, abbiamo creato un’Academy interna, che ha lo scopo di formare le nostre risorse, sviluppare le loro competenze e offrire loro opportunità di crescita professionale. Un altro esempio di competenza è la nostra Logistics Intelligence, un ufficio tecnico che si occupa di analizzare flussi e processi, individuare inefficienze e implementare progetti di miglioramento continuo.
Se da una parte la competenza è diventata una solida base su cui costruire il nostro lavoro, dall’altra, la flessibilità è diventata la vera sfida.
Un concetto che è da sempre il cuore del nostro lavoro -l’appaltatore esiste proprio per garantire la flessibilità nei magazzini, per gestire le complessità dell’operatività -, oggi è diventato un obiettivo difficile da raggiungere.
Fino a qualche anno fa, si otteneva la flessibilità all’interno dei magazzini, attraverso il giusto mix di contratti mirati e la disponibilità delle risorse. Attualmente questo non è più possibile, per diversi fattori: nel nostro settore c’è una grande carenza di manodopera qualificata, il contesto sociale è profondamente mutato, sono cambiate le tendenze e le esigenze dei lavoratori e ci troviamo ad affrontare una nuova forma di assenteismo, con dinamiche diverse e percentuali sempre più elevate.
Gli strumenti che abbiamo a disposizione, purtroppo non sono adeguati e al passo con i tempi.
Primo fra tutti il CCNL, che per sua natura dovrebbe agevolare la flessibilità,non è in linea con le necessità del contesto attuale, nonostante il recente rinnovo rappresenti comunque un passo in avanti.
Il contratto spesso risulta difficilmente applicabile alla realtà e il datore di lavoro si trova a dover contrattare con i sindacati per qualsiasi azione e strumento utile a garantire il servizio.
Parallelamente, il livello di flessibilità richiesto dai committenti è sempre più elevato, con programmazioni e pianificazioni quasi inesistenti.
Come possono agire appaltatori e committenti per affrontare le sfide del contesto attuale ed in particolare quelle legate alla flessibilità?
In MHW abbiamo quasi 3.000 dipendenti e più di 60 magazzini, quindi abbiamo un’ottima capacità di reazione e possibilità di sfruttare la sinergia garantita dalla nostra forte presenza sul territorio.
Inoltre, abbiamo creato degli strumenti che possano agevolarci nel garantire la flessibilità necessaria; la nostra Academy ne è un esempio e fa davvero la differenza, un supporto operativo di qualità per situazioni di emergenza o di picco, oltre che per le start-up.
Ma queste soluzioni non bastano, è necessario un impegno congiunto da parte di appaltatori e committenti.
Nello specifico, lato appaltatore, è essenziale investire nella formazione continua delle nostre risorse, per sopperire alla carenza di manodopera qualificata, avere personale formato pronto a intervenire e, soprattutto, fidelizzare i nostri dipendenti, offrendo opportunità di crescita e valorizzando le loro potenzialità.
Lato committente, i concetti chiave sono due:
- Consapevolezza:
è fondamentale avere consapevolezza delle dinamiche all’interno dei propri magazzini, soprattutto di quelle sindacali, che hanno un forte impatto in termini di costi e di operatività.
I magazzini di oggi sono molto più sindacalizzati, la gestione delle relazioni sindacali è diventata un’attività strategica ed è importante affidarsi ad appaltatori strutturati in questo ambito.
- Programmazione: laddove possibile, è necessario il massimo impegno per le pianificazioni dei volumi, in modo che siano più attendibili e che permettano di gestire le emergenze e i picchi di attività con maggiore sostenibilità.
In conclusione, la logistica e gli appalti sono in continua evoluzione e affrontano situazioni sempre più complesse. La competenza è sicuramente un punto di forza su cui non dobbiamo smettere di lavorare, ma la flessibilità è la vera sfida del nostro tempo.
Nell’ottica di uno sviluppo sostenibile per tutti, sono necessari strumenti adatti e in linea con il contesto attuale ed è sempre fondamentale una forte collaborazione e un’unione tra appaltatore e committente.